Cani da macerie, gli eroi del terremoto

Cani da macerie, gli eroi del terremoto

Mondofido

Con il loro fiuto e il loro coraggio, hanno salvato ben sessanta persone e aiutato a trovarne altre cinquanta

Sono arrivati dalla Toscana, dal Veneto, e, appena giunti sul posto, hanno cominciato a fiutare e a indicare dove scavare per trovare i superstiti, e purtroppo anche le vittime, del terremoto accaduto nel rietino.

Sono i cani da macerie, protagonisti del salvataggio di ben 60 persone tra i paesi di Amatrice e Pescara del Tronto, così affidabili da essere stati definiti degli eroi dai cittadini dei luoghi colpiti dal sisma.
Si tratta di pastori tedeschi, pastori belgi, ma anche labrador e border collie, addestrati a lavorare tra le macerie, dove hanno individuato, ahimè, anche 50 corpi ormai senza vita, ma che, altrimenti, sarebbero rimasti sepolti per molti giorni e sarebbero stati resi alle proprie famiglie irriconoscibili.

Il più giovane tra questi cani valorosi ed impavidi è un labrador di un anno e sei mesi, che fa parte del gruppo di 22 animali del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas), a cui si sono uniti anche quelli del Corpo Forestale, della Guardia di Finanza e dei Nuclei di Protezione Civile, oltre a quelli dei nuclei cinofili di carabinieri, polizia e vigili del fuoco. Tutti insieme per lo stesso obiettivo: lottare contro il tempo per salvare più persone possibili e ricongiungere famiglie che pensavano di essere distrutte.

Ma, nonostante il terremoto risalga solo a due giorni fa, il lavoro dei cani da macerie si sta velocemente esaurendo, perché da ore, ormai, non fiutano più persone vive. E, del resto, sarebbe purtroppo impossibile che qualcuno si trovi, a distanza di 36 ore, ancora vivo sotto le macerie. Anche se i miracoli, a volte, accadono.

Il lavoro che i cani svolgono è utilissimo, ma si tratta di un’attività che per gli animali rappresenta una grande fatica: la polvere sottile delle macerie impedisce loro di respirare bene e necessitano di una idratazione continua. Senza il loro contributo, però, tante vite non sarebbero state salvate, perché i soccorritori non riescono ad andare tanto in fondo, dove, invece, i cani giungono più agevolmente e senza perdere l’equilibrio.

Tra i 50 cani c’è anche Corto, un labrador di 4 anni, l’unico nato ad Amatrice, il cui proprietario è un volontario del luogo. E’ stato lui a trovare un’intera famiglia morta con un bambino di 8 mesi.

Sul posto sono presenti anche sette cani del Centro Carabinieri Cinofilo di Firenze. Due di loro sono addestrati a cercare persone vive, altri due sangue e cadaveri, altri due vengono utilizzati per prevenire lo sciacallaggio e uno per mantenere l’ordine pubblico, in una situazione delicatissima dove è necessaria la massima cautela.

Vera MORETTI

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