Come affrontare l’aggressività dei cani pericolosi?

Come affrontare l’aggressività dei cani pericolosi?

Mondofido

Dopo la tragedia di Mascalucia, ci si interroga su quali precauzioni e quali soluzioni prendere

Se n’è parlato tanto, e ancora non si è placato lo sgomento con il quale è stata accolta la notizia della morte di un bimbo di un anno e mezzo, assalito da due cani di razza Dogo Argentino.

Non è la prima tragedia di questo tipo, ma ci auguriamo davvero che non ne accadano più, ma soprattutto ci chiediamo come si possano evitare questi terribili episodi, che coinvolgono bambini spesso molto piccoli e quindi incapaci prima di rendersi conto di cosa sta succedendo e poi di riuscire a scappare e difendersi.

In concreto, dunque, quali precauzioni vanno prese per affrontare una problematica che affligge in particolare il periodo estivo, quando si sta più spesso all’aperto e i bambini si possono trovare più frequentemente a tu per tu con cani anche di grossa taglia?

Prima cosa da fare, sarebbe agire sull’educazione dei padroni e sulla possibilità di corsi di addestramento per chi decide di adottare/acquistare certi tipi di cani, oltre all’obbligo di patentino per chi possiede quelli che vengono definiti “cani problematici”, ovvero che si sono resi protagonisti di episodi aggressivi.

Secondo punto importante è il divieto di addestramento a comportamenti aggressivi, difficile però da monitorare, anche perché in Italia non esiste un’anagrafe canina dei cani pericolosi.

All’estero sono state prese misure drastiche per porre fine a questo genere di problematiche.
In Danimarca, ad esempio, sono state messe al bando numerose razze di cani, ma anche Belgio, Francia e Germania hanno la loro “lista nera” mentre in Gran Bretagna le razze vietate sono quattro: Pit Bull, Tosa Inu, Fila e Dogo. In Croazia alcune razze non possono varcare i confini, nemmeno se si tratta di turisti.

Per rispondere alla domanda che ci siamo fatti tutti, i cani particolarmente aggressivi non hanno un buon rapporto con i bambini perché i loro scatti di ira, o di gioia, accompagnati da grida e comportamenti eccessivi, risvegliano l’istinto predatorio, tanto più se il cane è stato addestrato per difesa o attacco.
Ma la presenza dei genitori avrebbe potuto scongiurare non solo la tragedia del bambino di Mascalucia, ma anche tante altre. Spesso, infatti, episodi del genere si verificano quando i piccoli vengono lasciati soli con i cani, e questo, soprattutto se si tratta di razze difficili da gestire, non va mai fatto.

Vera MORETTI

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