La situazione intricata del Canile di Messina

La situazione intricata del Canile di Messina

Mondofido

Difficile capire dove sta la verità, ma noi speriamo che tutto si risolva per il bene dei cani

Sui social network si è aperta una vera e propria diatriba che riguarda il Canile Millemusi di Messina, per il quale si stanno facendo la guerra la vecchia e la nuova gestione.

Cosa è successo?
La situazione in Sicilia, ma ormai lo sappiamo, è a dir poco complicata quando si parla di randagismo. I cani che vagano liberi nelle campagne sono talmente tanti che spesso vengono soppressi, senza neppure segnalarli alle autorità o portarli al canile più vicino.

Il motivo è chiaro: rifugi, associazioni, canili comunali sono pieni oltre ogni immaginazione, e a causa di questo sovraffollamento è pressoché impossibile, per i volontari, occuparsi di altri, nuovi trovatelli.

Tra i canili più congestionati c’è sicuramente quello di Messina, dove, a fronte di uno spazio pensato per 300 animali, ora ce ne sono oltre 400, alcuni dei quali molto anziani e quindi con molti e gravi problemi di salute.

Ciò che è emerso è che da febbraio l’amministrazione comunale avrebbe smesso di finanziare il canile, il quale dunque non riceve più cibo e medicine per sfamare e curare i cani. Ma, se da una parte non si capisce perché avrebbe dovuto fare questo, dall’altro sembra che, in quel canile, si siano verificati casi di maltrattamenti e di morti sospette di alcuni esemplari.

E, in effetti, alcuni decessi sono stati realmente registrati, solo che il dubbio rimane: considerando l’affollamento, ma anche i cani che, presi dalla strada, spesso soffrono di leishmaniosi, se non di gastroenterite, può capitare che qualcuno non ce la faccia, ma di certezze, in questa storia, non ce ne sono.

In questi mesi sono stati fatti controlli da parte di NAS, Guardia di Finanza, assessori e responsabili A.S.P. ma nulla di sospetto è stato trovato.

Chi ha ragione, dunque? Noi di Mondofido non esitiamo a dire che sono i cani ad avere ragione, indipendentemente dalle decisioni prese “dall’alto”. Se, infatti, non si riesce a trovare un accordo, o a scoprire lo svolgimento dei fatti, a rimetterci sono sempre loro, gli animali, che altro non chiedono se non qualcuno che si occupi di loro e che doni affetto, cure e cibo.

Quindi, se proprio dobbiamo schierarci, lo facciamo in nome dei cani, le cui esigenze dovrebbero essere considerate primarie, ma che, a quanto pare, sono passate in secondo piano per lasciare spazio ad una lotta tra chi vuole per forza avere ragione.

Vera MORETTI

© 2016, Mondofido. Riproduzione Riservata

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