Le (brutte) abitudini di Fido

Le (brutte) abitudini di Fido

Mondofido

Ecco quali sono e come agire in tempo prima che diventino irreversibili

Capita spesso, e nella maggior part dei casi a fin di bene, di fare errori nell’educazione del proprio cane ma, nonostante tutta la buona volontà, occorre stare molto attenti, per non far crescere l’animale con abitudini sbagliate, che diventano sempre più difficili da correggere.

Per questo motivo, ecco un elenco degli errori più comuni, che possono essere evitabili e salvare l’equilibrio familiare.

Vediamoli nel dettaglio:

  • Coccolare troppo il cane: molti pensano che il cane abbia bisogno di coccole per tutto il tempo, ma non è così. Se, da una parte, le coccole sono sicuramente importanti per far capire a Fido di essere amato e per instaurare con lui una relazione affettuosa, dall’altra è anche vero che il cane ha bisogno di regole chiare e fisse da seguire, che gli permetteranno di essere ben educato e dunque capace di vivere in società.
  • Lasciar dormire il cucciolo sul letto/divano: da piccoli sono teneri, dolci ed indifesi e non farli dormire con noi sembra una cattiveria, ma alla lunga questa abitudine potrebbe davvero essere dannosa. Il cane dunque deve imparare che il letto è il territorio del “capobranco”, ovvero del suo padrone, mentre lui, per dormire, deve usare la sua cuccia. Occorre essere fermi, anche se all’inizio potrebbe risultare un’impresa ostica e impossibile.
  • Entrare o uscire prima del padrone: anche in questo caso valgono le regole del capobranco, è lui che dovrebbe entrare o uscire per primo da una stanza, mentre il suo amato Fido lo deve seguire.
  • Coccolarlo nei momenti sbagliati: se il cane ha commesso qualcosa di sbagliato, e giustamente è stato sgridato, non deve essere coccolato e consolato un attimo dopo. In questo modo, si crea confusione su ciò che deve essere insegnato e su cosa Fido può fare e cosa no.
  • Dargli cibo dalla vostra tavola: inutile pensare che, se si da al cane un pezzo di ciò che stiamo mangiando, poi se ne andrà soddisfatto e non chiederà più nulla. Chiederà eccome, ad ogni pasto, con gli stessi occhi imploranti. Meglio ignorarlo da subito, per evitare che questa diventi una routine.
  • Umanizzare il cane: far sedere il cane a tavola, “addobbarlo” con abitini e riempirlo di abbracci e baci continuamente non vuol dire amare il proprio cane. Trattare il proprio cane come se fosse un bambino significa piuttosto non rispettare la sua natura. In questo modo rischiamo seriamente di confondere l’animale e di renderlo insicuro e nervoso.
    Mettergli il muso nei bisognini: contrariamente a noi, ai cani piace l’odore di quello che “espletano”, dunque mettergli il muso proprio lì non rappresenta una punizione ma, eventualmente, un gioco.
  • Punirlo a distanza di tempo: se il vostro cagnolino ha fatto la pipì in casa e voi lo sgridate al rientro a casa, lui non capirà. Infatti per gli animali domestici il rapporto causa-effetto è immediato, non possono associare una marachella fatta ore prima ad un rimprovero tardivo.
  • Essere iper protettivi: il cane percepisce paure ed emozioni dei suoi padroni, dunque, se loro sono sempre sul chi va là, se hanno mille timori, anche l’animale di conseguenza li avrà. Meglio rilassarsi e mostrarsi sereni davanti a lui, che altrimenti svilupperà paure inutili e difficili da passare.

Vera MORETTI

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