Abbaio: rumore, suono o comunicazione.

Abbaio: rumore, suono o comunicazione.

Rosanna Capano

Viaggio intorno alla comunicazione verbale del cane. L’abbaio, un comportamento fastidioso se letto in prospettiva umana, un’attività densa di significato se analizzato dal punto di vista canino.

Perché un abbaio rappresenti per noi umani un rumore o addirittura un suono insopportabile si spiega prendendo in esame i decibel (l’unità di misura del livello di intensità acustica dei suoni) che un abbaio può raggiungere.

L’abbaio di un cane supera sempre i 70 decibel e un latrato prolungato può arrivare fino a 130 decibel valore che, per avere un termine di paragone, corrisponde al rombo di un tuono. I ricercatori non definiscono un abbaio irritante ma caotico e rumoroso. Caotico perché ogni abbaio contiene al suo interno una varietà di suoni, rumoroso non solo perché “sgradevolmente” forte ma in quanto dotato di fluttuazioni: ogni abbaio contiene diverse componenti armoniche a seconda del contesto.

Di fatto l’abbaio è il comportamento del cane che più si avvicina ad un discorso: i suoni che lo caratterizzano sono prodotti dalle vibrazioni delle corde vocali e dal passaggio dell’aria sulle stesse e attraverso la cavità orale, esattamente come il nostro linguaggio.

Alcuni etologi ritengono che l’abbaio sia privo di senso, molti altri teorizzano che i cani lo abbiano sviluppato nella ricerca di un linguaggio più elaborato per comunicare con l’uomo, i lupi ad esempio l’origine di tale comportamento i lupi ad esempio non abbaiano praticamente per nulla. Altri invece ritengono che sia uno strumento di comunicazione anche se soggettivo e dipendente dal contesto. L’esperienza quotidiana di molti proprietari fa protendere verso la seconda ipotesi, per questo l’aspetto fastidioso dell’abbaio è un vero peccato perché ci fa perdere l’attenzione verso un veicolo di comunicazione molto importante.

Fin dai primi studi è stato evidenziato che l’obiettivo principale di ogni abbaio è richiedere e attirare l’attenzione. Dagli spettrogrammi registrati si è visto è possibile categorizzare alcune tipologie di abbaio prendendo in considerazione la tonalità del suono, la frequenza…

Un abbaio in presenza di uno sconosciuto sarà caratterizzato da un tono basso e stridente come se venisse emesso con violenza, un suono con queste caratteristiche si presta a trasmettere le informazioni a distanza.

Un abbaio di isolamento invece sarà più variabile e acuto: alcuni suoni oscillano da forte a debole e altri passano dall’acuto al grave. Sono suoni che si propagano in aria uno alla volta a grandi intervalli gli uni dagli altri.

L’abbaio giocoso è caratterizzato da un suono acuto caratterizzato da una frequenza maggiore rispetto a quella dell’isolamento; peculiarità di tale abbaio è che è diretto ad un altro individuo, un compagno di giochi.

Evolutivamente parlando, tale interpretazione sulle differenze sonore sono logiche e coerenti con il contesto in cui si realizzano o si ipotizza possano realizzarsi. Un suono basso è in linea con una situazione di pericolo o minaccia, perché permette di “sembrare” più grandi mentre suoni acuti rappresentano “delicate” richieste di compagnia che nulla hanno a che vedere con la minaccia.

Chi ha orecchie per intendere…

Rosanna Capano

© 2017, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata

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