I comportamenti del cane: vere e proprie “conversazioni” per comunicare intenzioni ed emozioni.

I comportamenti del cane: vere e proprie “conversazioni” per comunicare intenzioni ed emozioni.

Rosanna Capano

Nelle interazioni quotidiane i comportamenti manifestati dal cane comunicano al destinatario della conversazione le sue intenzioni ed emozioni.

Quando si parla di comunicazione canina il nostro pensiero umano rivolge subito l’attenzione verso la parte “sonora”dello strumento comunicativo. In realtà in altri articoli che hanno affrontato la comunicazione in ambito cinofilo sono stati scandagliati i diversi approcci comunicativi: dai messaggi chimici, alla mimica alle posture.

Tutte queste azioni nel loro insieme vanno a costituire dei dialoghi, che similmente alle nostre frasi, trasmettono all’interlocutore le intenzioni e le emozioni del cane stesso.

E così, potremmo ritrovarci davanti a due cani che con comportamenti ritualizzati, a volte erroneamente interpretati da noi umani come atteggiamenti di gioco, sessuali o aggressivi, esercitano azioni di controllo su risorse, individui, oggetti o alti cani.

Fondamentale è ricordare che un gesto che potrebbe ricondurre ad un’azione di controllo, per essere correttamente valutato e interpretato deve essere sempre calato nel contesto, e soprattutto deve essere osservato in maniera globale, ovvero tenendo conto anche di tutte le altre modalità comunicative.

Una zampa appoggiata sulla spalla di un altro cane può essere interpretata come un’azione di controllo o una comunicazione assertiva quando invece potrebbe essere una volontà di ingaggiare l’altro. Se però il destinatario della “pacca” sulla spalla non è per nulla interessato ad interagire, la sua bocca sarà serrata lo sguardo fisso e duro verso l’altro cane, il corpo ben piantato a terra e anche la coda bella alta. Insomma, il cane si cimenterà in una serie di azioni che esporranno il suo disappunto verso la sfrontatezza di un cane, che magari per la giovane irruenza, non ha ben compreso chi sia il suo interlocutore.

Analogamente, l’atteggiamento di monta verso un altro cane non è sempre finalizzato alla riproduzione, ma potrebbe essere il tentativo di “placcare” e quindi placare e controllare i movimenti e  l’euforia di un cane giovane e molto cinetico che magari non ha la forza di lasciarsi annusare per farsi conoscere da un altro cane.

Tenere a mente tali considerazioni serve a farci capire che cani equilibrati, anche se apparentemente esuberanti per via della giovinezza, se lasciati liberi di esprimersi riescono da soli a raggiungere un equilibrio.

Rosanna Capano

© 2017, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata

Rispondi