Il comportamento del cane, le etichette non servono.

Il comportamento del cane, le etichette non servono.

Rosanna Capano

Pazienza e osservazione silenziosa del cane, e molto molto tempo per guardare e studiare prima di pensare di avere pienamente capito cosa Fido intenda dire.

L’interpretazione del comportamento del cane è un processo che richiede molta pazienza, abnegazione e tanta, tantissima osservazione. Fondamentale, inoltre, sarà abbandonare la nostra umana abitudine ad applicare etichette al comportamento che si ha la fortuna di osservare e resistere alla tentazione di definire il nostro cane come dominante, timoroso, esuberante…

Gli atteggiamenti manifestati, l’insieme di azioni che costituiscono un determinato comportamento non dovranno essere scandagliate singolarmente ma viste nel loro insieme, solo così sarà possibile farsi un quadro esatto del carattere del cane che si ha di fronte.

Se l’obiettivo dell’osservazione del cane sarà comprendere e quindi prendere consapevolezza dello stato emotivo che muove il comportamento del cane, il risultato della nostra osservazione sarà senz’altro sorprendente.

Anche il più impercettibile movimento della mimica facciale è il risultato, ovvero la manifestazione esterna, dell’emozione sperimentata dal cane.

Le motivazioni (cosa farà il cane) guidano il comportamento che porterà al soddisfacimento di un bisogno, le emozioni determinano la modalità (come lo farà), l’intensità e la frequenza del comportamento.

Assegnare un significato preciso ad un comportamento, un’azione, e poi interpretare quella specifica azione nello stesso modo ogni volta che si presenta, corrisponde ad un’interpretazione, una lettura  falsata del cane. Si giungerà invece ad una corretta interpretazione quando sposteremo la nostra attenzione sulle motivazioni e lo stato emotivo che generano un’azione.

L’ attenzione e l’ascolto costituiscono una strategia utile nella lettura del cane. “Sentire” le emozioni dell’altro che si trova immerso nell’esperienza, sentire la sua ansia, la soddisfazione, la gioia e la frustrazione.

Questa è l’educazione al “sentire”, mettersi in ascolto, entrare in contatto con il cane, quello che prova e come sperimenta il mondo. Togliendo dalla nostra idea di educazione ogni intenzione di controllo delle azioni, ma lasciando il cane libero di esprimersi: abbaiando, aumentando la distanza o qualsiasi altra azione. Supportandolo nella sua/nostra esperienza si crea la vera connessione che garantisce buoni margini di apprendimento e soprattutto crea un legame di fiducia inscindibile.

Rosanna Capano

© 2017, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata

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