Il mio cane dove lo metto, dove lo porto non si sa. Estate e abbandono, il triste binomio.

Il mio cane dove lo metto, dove lo porto non si sa. Estate e abbandono, il triste binomio.

Rosanna Capano

Tra qualche giorno, con il concludersi degli esami di maturità svanirà anche ogni obbligo a rimanere in città e sarà sempre più irresistibile il richiamo verso le vacanze, l’evasione e la voglia di libertà. Un’attesa di libertà durata un lungo inverno, ma questa voglia a volte stride con la presenza di un cane in casa.

Abbandono, di certo non è il primo articolo su questo tema, ma lo stato delle cose rende doveroso dedicare tempo e attenzione, a questo argomento anche in questo inizio estate 2018.

Il cane, l’amico fedele, che ha riempito le nostre giornate, arrivato magari in un freddo giorno di dicembre come un “dono di Babbo Natale”, all’inizio dell’estate (per alcuni) si trasforma in un peso e in “qualcosa cui trovare una collocazione”.

L’abbandono non è “solo” lasciare un cane in strada, più in generale il termine intende anche un atteggiamento di trascuratezza e disinteresse nei confronti del cane che, in quanto vissuto a stretto e esclusivo contatto di una famiglia umana, è incapace di provvedere autonomamente a se stesso (contrariamente a quanto sanno fare  i suoi simili nati e cresciuti in gruppi familiari liberi – i cani di strada che vivono liberamente ai margini delle nostre località urbanizzate).

Tralasciando i dati numerici sul numero di cani abbandonati in un anno e quanti nel periodo estivo, sugli importi delle sanzioni o circa il numero di incidenti automobilistici che scaturiscono da tale orribile pratica… possiamo affermare che l’abbandono è ancora troppo diffuso.

A dispetto di una legge che punisce l’abbandono, della diffusione di una cultura cinofila sempre più capillare, nonostante il rispetto per i nostri compagni a quattrozampe sia in continua crescita e abbondino sul territorio strutture ricettive in grado di accogliere i nostri amici pelosi in nostra assenza: dalle pensioni casalinghe o meno per soli cani o i numerosi hotel e alberghi che in montagna o al mare sono in grado di accogliere e soddisfare i bisogni delle famiglie pluri-specie (umani e cani). Nonostante tutto questo, quando il cane viene percepito come intralcio alle tanto desiderare e “meritate” ferie, non costa poi tanto (a noi umani) decidere di lasciarlo a questo destino infausto e l’abbandono resta ancora una scelta troppo perseguita e di gran lunga impunita.

Nonostante tutto, noi confidiamo e crediamo nel cambiamento e speriamo che presto, in un giorno di quasi inizio estate come oggi, ci preoccuperemo soltanto di augurare buone e meritate vacanze insieme al proprio cane che fedelmente  ci è stato vicino negli istanti più svariati dei mesi invernali.

Rosanna Capano

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