Territorio e Intimità sociale, l’importanza dello spazio.

Territorio e Intimità sociale, l’importanza dello spazio.

Rosanna Capano

Stabilire il proprio territorio, ovvero la conspevolezza dello spazio personale e dell’importanza dell’intimità sociale e fisica.

I segnali che usiamo per comunicare spesso sono diversi da quelli dei nostri cani, ma noi umani come i cani abbiamo una chiara consapevolezza del significato di spazio personale e intimità sociale.

Gli umani e i cani sono due specie animali che hanno sempre la percezione del livello di vicinanza opportuno. Per fare un esempio, proviamo a pensare a come ci sentiremmo se uno sconosciuto si avvicinasse rapidamente a noi accostando rapidamente la sua faccia alla nostra?

Noi umani come i cani abbiamo un nostro territorio e lo stabiliamo in ogni luogo in cui ci troviamo: in  casa, in ufficio sulla nostra scrivania…anche in vacanza pensiamo ad esempio allo spazio che cerchiamo di preservare anche quando ci troviamo in spiaggia sotto il nostro ombrellone.

La territorialità è infatti un comportamento istintivo che permette la regolazione della diffusione degli individui all’interno di una popolazione e della densità di insediamento. Il territorio rappresenta per l’animale un luogo sicuro, tanto che un’animale che ha perso il proprio territorio è più vulnerabile ai predatori.

Gli animali in generale all’avvicinarsi di un altro individuo sconosciuto mostrano, se l’individuo si avvicina ad una certa distanza, un comportamento di fuga: tale distanza é definita Distanza di Fuga e a seconda della specie. Fin quando ha uno spazio sufficiente l’animale, se può, evita il confronto; mentre oltre una certa distanza distanza Critica procede all’attacco dell’invasore.

Nella stessa situazione possiamo osservare nei cani (piò o meno abituati a vivere in contesti umani) un comportamento modulazione della propria distanza. Nell’avvicinarsi ad un altro individuo sconosciuto (a volte anche nei riguardi di un oggetto sconosciuto) se ha uno spazio sufficiente il cane può assumere un comportamento di evitamento o comunque di conoscenza a distanza (guardare, annusare l’aria)  evitando l’interazione diretta che invece avviene se si realizza il superamento della distanza critica.

La distanza critica, varia e dipende da molti fattori, il grado di socializzazione e le esperienze visute, dipende dalla sensibilità personale al contatto fisco. Come per gli umani  – persone che accettano con naturalezza anche un’eccessiva vicinanza, altre meno – anche i cani si comportano in vario modo in merito all’invasione del proprio spazio vitale.

La spinta ad interagire dipende anche dalla razza di origine un dal labrador, tipicamente espansivo tenderà a considerare gli altri individui secondo il suo metro di percezione infrangendo, con cani e uomini, l’area personale incollandosi a noi, mentre un pastore considererà il sonnecchiare ai nostri piedi una grande manifestazione di intimità sociale.

Da ricordare inoltre che un ambiente particolarmente opprimente rende gli individui più circospetti quando qualcuno si avvicina loro. E saremo individui “molto fighi” se all’avvicinamento di un cane per strada,  tanto più se questo è al guinzaglio, terremo ben presente la sua percezione evitando l’invasione del suo spazio di intimità sociale, risparmiandogli le nostre feste al suo minimo accenno di cordialità.

Rosanna Capano

© 2018, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata

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