Polpette avvelenate: come comportarsi se il cane ne mangia una?

Polpette avvelenate: come comportarsi se il cane ne mangia una?

Mondofido

Le polpette avvelenate sono un problema troppo comune nelle nostre città, che mette in pericolo i cani: ma come deve comportarsi un proprietario se il cane trova una polpetta?

Le polpette avvelenate sono un problema purtroppo piuttosto frequente nelle nostre città, in questi mesi, e sono molti i proprietari che, almeno una volta, ci hanno avuto a che fare.

Se il cane mangia qualcosa che non deve e, guardando, ci accorgiamo che ha mangiato una polpetta, come dobbiamo comportarci? Purtroppo la risposta non è unica, nel senso che i veleno sono tanti e hanno effetti molto diversi tra loro, ma è comunque fondamentale compiere alcune operazioni immediate nel caso ci accorgiamo che sia successo questo.

  • Per prima cosa, è importante mantenere calmo l’animale, perché se ci agitiamo noi si agita anche lui, la funzione circolatoriaimage2 16 diventa più efficace e il veleno entra in circolo prima. Bisogna cercare di stare più tranquilli possibili.
  • Seconda cosa è chiamare il veterinario. Dire che cos’è successo, descrivere la polpetta che ha mangiato (di solito non ce n’è una sola, in giro) permetterà di ipotizzare quale sia il tossico ingerito, quindi potrà aiutare il medico a spiegarvi come comportarsi.
  • Inizialmente, è opportuno evitare di far vomitare il cane: se questo potrebbe sembrare logico, in realtà non lo è. Infatti, se il cane ha mangiato una sostanza irritante, la faremo passare non una ma due volte dalla bocca e dall’esofago, e lo stesso vale per il caso in cui il cane abbia mangiato del vetro o dei chiodi. Solo identificato il problema il veterinario potrà dire se è il caso di far vomitare (nel caso per esempio del metaldeide, che non è irritante) o se è meglio fare una lavanda gastrica o, ancora, se aprire lo stomaco chirurgicamente (nel caso del vetro, per esempio).
  • Se il veterinario vi ha detto che il cane può vomitare, lo stimolo del vomito si può fare con acqua ossigenata oppure con acqua molto salata. Non usare il latte con il limone, come si fa nell’uomo, perché se il tossico è liposolubile lo aiuteremo solamente a diffondersi nell’organismo.

Il prima possibile, naturalmente, bisogna prendere la macchina e andare dal veterinario, che nel frattempo preparerà il necessario per la terapia ed eventualmente l’antidoto: proprio per questo motivo la telefonata è fondamentale per un’azione tempestiva.

Dott. Valerio Guiggi – Medico Veterinario Specialista

(Contatta l’autore: info@valerioguiggi.it)

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