Pet therapy anche in terapia intensiva

Pet therapy anche in terapia intensiva

Mondofido

All’ospedale Careggi di Firenze, i cani partecipano a una seduta ogni due settimane

Di pet therapy si parla molto spesso e, generalmente, a beneficiarne sono soprattutto anziani e bambini. Ma, a Firenze, è partito un nuovo esperimento che prevede l’ingresso dei cani nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Careggi.

Si tratta, ovviamente, di un caso senza precedenti, iniziato ad inizio anno con la sperimentazione di dieci pazienti e i cani della Scuola nazionale cani guida per ciechi della Regione, che entrano in reparto con il loro conduttore, ovvero personale formato per questo tipo di attività.

Obiettivo di questo esperimento è ”ridurre lo stress del ricovero, incentivando esercizi fisioterapici spontanei come le carezze, gesti caratteristici di un forte legame di amicizia tra l’uomo e il cane, che possono agevolare anche lo svezzamento della ventilazione meccanica invasiva”, come ha detto il personale dell’ospedale.

Le sedute avvengono ogni due settimane, con i pazienti meno gravi, coscienti o in fase di recupero di coscienza, e vengono monitorate anche sulle cartelle cliniche.
L’assessore alla salute Stefania Saccardi ha confermato: “La presenza di animali in corsia può essere di grande aiuto per i pazienti, accelerando addirittura la guarigione. La presenza dei cani in rianimazione per ora unica in Italia, dimostra come anche in un reparto delicato gli animali, opportunamente addestrati e accompagnati, possono avere un importante ruolo terapeutico”.

Vera MORETTI

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