Una drammatica scoperta ha scosso la comunità di Senerchia, in provincia di Avellino, dove i Carabinieri del Nucleo Forestale di Lioni hanno rinvenuto tre cani morti all’interno di un box presso un fabbricato occupato abusivamente. L’intervento, condotto in sinergia con l’Arma territoriale e il personale dell’ASL di Avellino, ha portato alla denuncia di due persone, un uomo e una donna sessantenni, accusati di aver causato la morte degli animali per grave negligenza.
Sette giorni senza cibo né acqua
Le verifiche effettuate sul posto hanno rivelato una situazione di estremo abbandono durata almeno sette giorni: gli animali, tre cani meticci di sesso femminile, non ricevevano cibo e acqua da una settimana. La morte per stenti rappresenta una delle forme più crudeli di maltrattamento animale, evidenziando la totale incuria da parte dei responsabili. Nel medesimo luogo è stato trovato vivo un quarto cane meticcio femmina, fortunatamente in buone condizioni di salute.
L’occupazione abusiva aggrava la situazione
Il ritrovamento è avvenuto presso un fabbricato di proprietà del Comune di Senerchia occupato illegalmente dai due denunciati. Questa circostanza aggrava ulteriormente la posizione dei responsabili, che oltre al maltrattamento animale dovranno rispondere anche dell’occupazione abusiva di bene pubblico. La situazione evidenzia come spesso l’illegalità si manifesti in forme multiple e interconnesse.
Indagini e accertamenti in corso
Solo due dei quattro cani erano muniti di microchip identificativi, elemento che complica la ricostruzione della provenienza degli animali. Le carcasse dei tre cani deceduti sono state trasportate presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Napoli per l’esecuzione dell’esame autoptico, finalizzato all’accertamento definitivo delle cause della morte. Questi accertamenti tecnici saranno fondamentali per definire le responsabilità penali dei due indagati.
Il salvataggio del sopravvissuto
Il cane trovato vivo è stato affidato temporaneamente alle cure del canile sanitario di Montella, dove riceverà le cure necessarie in attesa di eventuale adozione o ulteriori determinazioni da parte dell’Autorità Giudiziaria. Questo lieto fine parziale dimostra l’importanza dell’intervento tempestivo delle forze dell’ordine nella tutela degli animali in difficoltà.
L’impegno dell’Arma nella tutela animale
L’operazione si inserisce nel costante impegno dei Carabinieri a tutela del patrimonio ambientale e faunistico, confermando la crescente attenzione delle istituzioni verso la lotta contro ogni forma di maltrattamento animale. I controlli continueranno senza sosta nei prossimi giorni, evidenziando come la protezione degli animali sia diventata una priorità nell’azione delle forze dell’ordine.
La vicenda di Senerchia rappresenta un drammatico esempio di come l’incuria e l’abbandono possano trasformarsi in tragedia, sottolineando l’importanza della vigilanza sociale e dell’intervento tempestivo delle autorità competenti per prevenire simili episodi di crudeltà.
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