Il 2 agosto alle 10.30, la pattuglia del Nucleo Forestale di Sassoferrato è intervenuta presso un’abitazione rurale di Castelbellino per verificare una segnalazione al numero 1515, supportata dal personale dell’AST di Ancona. La scoperta ha rivelato una situazione di grave maltrattamento che ha portato al sequestro immediato di due cani corsi detenuti in condizioni disumane dal loro proprietario.
Condizioni di detenzione inaccettabili
Gli animali erano rinchiusi in un recinto di fortuna realizzato con vecchie reti arrugginite, privo di qualsiasi riparo dal sole e dalle intemperie. La situazione igienico-sanitaria era drammatica: i cani non avevano accesso all’acqua e si trovavano in precarie condizioni di salute. Entrambi gli esemplari apparivano scheletrici e malnutriti, con il pelo opaco e rovinato, segni evidenti di prolungato abbandono e incuria.
Ferite e aggressività dovute al maltrattamento
La femmina presentava una ferita infetta sul muso, testimonianza ulteriore della totale mancanza di cure veterinarie. La gravità della malnutrizione aveva reso impossibile la sedazione degli animali, che mostravano comportamenti aggressivi probabilmente dovuti allo stress e alle sofferenze subite. Questa aggressività, paradossalmente conseguenza del maltrattamento, ha complicato le operazioni di soccorso.
Il reato di maltrattamento animale
Secondo le evidenze emerse e le indicazioni del veterinario intervenuto, sussiste il reato di detenzione degli animali in maniera incompatibile e produttiva di gravi sofferenze. Questo reato, previsto dall’articolo 727 del Codice Penale, tutela il benessere animale e sanziona chiunque abbandoni animali domestici o li tenga in condizioni incompatibili con la loro natura.
Interventi immediati di soccorso
I Carabinieri hanno immediatamente sequestrato gli animali e fornito costantemente acqua e cibo. Per migliorare le condizioni di detenzione in attesa del trasferimento, è stato steso un telo ombreggiante e posizionato un secchio d’acqua abbondante all’interno del recinto. È stata inoltre prescritta una visita veterinaria urgente per curare la ferita purulenta della femmina e valutare le condizioni generali di salute di entrambi gli animali.
Le conseguenze legali per il proprietario
Il responsabile del maltrattamento rischia l’arresto fino a un anno e un’ammenda fino a 10.000 euro, secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di tutela animale. Queste sanzioni riflettono la crescente sensibilità del legislatore verso i diritti degli animali e la necessità di proteggere le creature più vulnerabili da negligenze e maltrattamenti.
L’episodio di Castelbellino evidenzia l’importanza del numero 1515, il servizio di emergenza ambientale dei Carabinieri Forestali, che permette ai cittadini di segnalare situazioni di pericolo per l’ambiente e gli animali. La tempestività dell’intervento ha probabilmente salvato la vita ai due cani corsi, che potranno ora ricevere le cure necessarie per recuperare la salute e, si spera, trovare una nuova famiglia che li tratti con l’amore e il rispetto che meritano.
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