Anche Trieste si mobilita per avere aree di sgambamento

Anche Trieste si mobilita per avere aree di sgambamento

Mondofido

Richiesta un’area cani per ogni circoscrizione, ma, ancora una volta, il problema sono i fondi

A Trieste i cani sono circa 20mila ma, nonostante si tratti di un numero piuttosto elevato, non ci sono aree di sgambamento sufficienti per poter venire incontro alle loro esigenze.
Per questo motivo, sono state presentate richieste al Comune per rimediare a questa grave mancanza, considerando però anche l’importanza della convivenza tra chi ama e possiede un cane e chi, al contrario, non ne ha e magari li teme.

Avere l’opportunità di portare il proprio animale in uno spazio a lui consono e dedicato rappresenta ovviamente la soluzione migliore. Per questo motivo è stato chiesto agli assessori competenti e al sindaco, di istituire aree per cani, almeno una per circoscrizione o, meglio ancora, per quartiere.

Individuare le zone in cui realizzarli non dovrebbe essere difficile: generalmente, in questi casi, si cerca di riqualificare zone abbandonate o degradate, destinate altrimenti a diventare pericolose, cercando di coinvolgere veterinari ed associazioni cinofile e ambientaliste.
Si tratterebbe di fare del bene a tutta la città, e non solo a chi è padrone di un animale. A chi, infatti, fa piacere passare davanti a zone verdi incolte e mal frequentate?
I lavoro da fare sarebbero tanti, a cominciare da una solida e sicura recinzione, fino all’aggiunta di panchine, fontanelle e cestini per la raccolta dei bisogni del cane, ma il risultato sarebbe positivo e segnale di civiltà per tutti i cittadini, non solo per chi è proprietario di un cane.

A presentare la richiesta è stato Piero Camber, di Forza Italia, appoggiato poi da Michele Lobianco, assessore ai servizi zoofili, ed Elisa Lodi, assessore ai lavori pubblici, la quale ha ammesso che, come spesso accade, il vero problema che non permette ai lavori di partire è quello dei costi. Facendo due conti, si tratterebbe di 80mila euro, da trovare o ricavare dal prossimo bilancio.

Per ora, dunque, nulla di fatto.

Vera MORETTI

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