LAV contraria a esame del Dna

LAV contraria a esame del Dna

Mondofido

La risposta alla decisione del sindaco di Malnate di prelevare il Dna ai cani della cittadina

Qualche giorno fa avevamo parlato del progetto proposto dal sindaco di Malnate per porre fine alla brutta ed incivile abitudine di quei padroni che, dopo aver portato il cane a fare i suoi bisogni, non raccolgono le feci, come prevedono invece le leggi.
A seguito di tante campagne di sensibilizzazione andate male, è stato deciso di schedare tutti i cani raccogliendo il loro Dna da un prelievo di saliva, per poi riuscire, una volta analizzate le feci lasciate sui marciapiedi, a risalire al colpevole.

Ma, se da una parte può essere definita un’iniziativa drastica ma utile, dall’altra c’è chi si è schierato decisamente contro a questa pratica, perché sarebbe troppo costosa e rea di allontanare l’attenzione a problematiche più importanti ed urgenti.

A denunciarlo è stato Francesco Caci, responsabile LAV della sezione di Varese-Busto Arsizio, a cui fa capo anche il Comune di malnate, il quale si è espresso senza mezzi termini: “Mentre in tutta la provincia vengono emanate ordinanze contro l’utilizzo dei petardi a Malnate non si fa nulla con la motivazione che non è possibile effettuare controlli. Quindi per l’amministrazione comunale è possibile spendere migliaia di euro per schedare le feci dei cani e non è possibile spendere poche centinaia di euro per pagare gli straordinari ai vigili e far sanzionare chi fa esplodere i petardi. Incredibile! Facciamo comunque presente ai cittadini di Malnate che qualora il sopra citato “progettone” dovesse effettivamente realizzarsi, loro non avrebbero alcun obbligo a far schedare il DNA dei loro animali”.

Vera MORETTI

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