Estate complicata per le spiagge per cani a Fano

Estate complicata per le spiagge per cani a Fano

Mondofido

Tra spiagge libere e in concessione, le problematiche emerse sono molte ma per ora non sono state trovate soluzioni

Benché siano state molte, quest’anno, le spiagge aperte e dedicate anche e soprattutto ai cani, le problematiche da risolvere sono ancora molte, a cominciare dalla manutenzione di quelle esistenti e dall’ampliamento dei tratti di costa in cui agli animali è permesso accedere.

Il Comune di Fano, ad esempio, ha le sue belle gatte da pelare, a cominciare da Animalido, una spiaggia libera che dovrebbe passare a concessione, che prevede, come dice la parola stessa, accesso ai cani e ai loro padroni.
Ma, se dapprima erano ben visibili i limiti entro cui la spiaggia dei cani iniziava e finiva, ora la rete divisoria non esiste più e gli animali rischiano di “debordare”, causando disappunto e fastidio di coloro che sono in spiaggia ma che non gradiscono la presenza dei cani.

Complice il degrado e il disinteresse di chi dovrebbe occuparsene, dunque, chi ci rimette sono i cani, che in teoria si troverebbero in territorio a loro concesso ma, non essendoci delimitazioni, vanno oltre.
Il problema di fondo, inoltre, sorge perché il vincitore del bando, che avrebbe dovuto avere in concessione Animalido, ha poi fatto un passo indietro e ha rinunciato al progetto, quindi ora occorre che sia qualcun altro ad occuparsene.

In difficoltà anche la spiaggia per cani a Ponte Sasso, colpita dall’erosione e quindi sempre più piccola. Si tratta di un arenile di soli 30 metri, destinati a diminuire ulteriormente. I due giovani gestori, Matteo Garafoli e Stefania Fraboni, pur animati dalle migliori intenzioni, hanno passato una brutta estate. Ad ogni mareggiata sono stati costretti a togliere una delle quattro file di 10 ombrelloni della concessione.

La coppia, per fronteggiare il danno economico che ne consegue, ha chiesto al Comune di recuperare la spiaggia persa, allargandosi di fianco, nell’area libera confinante ma, secondo l’assessore Parolini, si tratterebbe di una soluzione difficilmente applicabile “perché c’è stato un bando che prevedeva certe condizioni e non si può cambiare. Capisco le difficili condizioni di sostenibilità economica, so che i gestori stanno lavorando molto bene, ma soluzioni a lungo termine mi sembrano difficili. Quello che possiamo concedere, come avvenuto per tutti i concessionari colpiti dall’erosione, è consentire lo spostamento delle attività accessorie, nel caso specifico lo sgambatoio e i recinti, nella spiaggia libera. Ad una costa molto dinamica e non in equilibrio, corrisponde un Piano spiagge rigido nel bilanciamento tra tratti in concessione e tratti liberi. In ogni caso, i fenomeni erosivi vanno mitigati trovando le risorse per la manutenzione delle scogliere esistenti”.

Vera MORETTI

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