San Cataldo (CL), consigliera comunale propone soppressione dei randagi

San Cataldo (CL), consigliera comunale propone soppressione dei randagi

Mondofido

Il randagismo si combatte con la soppressione dei randagi?

Il randagismo

Con questo termine si indicano tutti gli animali domestici che vivono per strada, senza padroni, ai margini della società. I randagi possono essere tali per vari motivi: in seguito ad abbandono, smarrimento o perché sono nati in un branco di raminghi. A seconda del Paese in cui ci si trova, sono state adottate diverse soluzioni per fronteggiare il randagismo: in Gran Bretagna si ricorre alla soppressione dei randagi mentre in Italia ne è prevista la sterilizzazione. Senza dubbio, il randagismo è un problema serio: sono molti i casi di cronaca in cui animali randagi si sono rivelati pericolosi o nell’atteggiamento verso l’uomo, o perché malati.

Uno strappo alla regola

Sebbene in Italia, per legge, non sia prevista la soppressione dei randagi, Graziella Giamporcaro, consigliere comunale di San Cataldo, provincia di Caltanissetta, ha proposto proprio questa soluzione. Per sostenere la bontà della propria idea, ha pubblicato sui suoi social network articoli che dimostrano come anche in altri Paesi, come la Gran Bretagna, si ricorra all’eutanasia dei randagi, legalmente. Il sindaco di San Cataldo Giampiero Modaffari non ha mai espresso pubblicamente la sua posizione in merito.

La reazione degli animalisti

Davanti alla proposta della soppressione dei randagi, è intervenuto il movimento “Fare con Tosi”. Il suo coordinatore provinciale, Andrea Maira, ha invitato l’amministrazione comunale a rispettare le leggi in merito al problema e, ove questo non fosse possibile, ha suggerito di rivolgersi alle associazioni competenti, come la “Tutela Razze Siciliane”. Ha inoltre fatto notare come la proposta della consigliera Giamporcaro non fa altro che alimentare ingiustificate fobie nei cittadini, annullando in un colpo solo tutte le campagne di sensibilizzazione attuate fino ad ora. Un piccolo rimprovero è stato riservato anche al sindaco Modaffari, che non solo non ha preso le distanze dalle affermazioni della collega, ma non l’ha neppure invitata a non instillare nei cittadini odio e paura.

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