Le scuse del cane, un insegnamento che viene dal lupo.

Le scuse del cane, un insegnamento che viene dal lupo.

Rosanna Capano

Testa abbassata e occhi languidi, quasi una richiesta di scusa, un atteggiamento ereditato dal vicino lupo.

L’atteggiamento di richiesta di scuse del cane, il capo chino e gli occhi languidi, ha una base scientifica e secondo quanto studiato  dal biologo Nathan Lents  tale espressione comportamentale testimonierebbe la parentela tra cane e lupo.

La mimica facciale appena descritta caratterizza l’espressione che molto spesso noi, compagni umani, descriviamo come “faccia da cane bastonato”, per indicare un muso caratterizzato da un’espressione di colpevolezza. Spesso, infatti, è capitato che tale corredo posturale fosse stato messo in atto in nostra presenza, magari al rientro in casa dopo una giornata in ufficio, in presenza di un arredamento distrutto o di aver sporcato casa.

La scienza per bocca del biologo Nathan Lents ci spiega anche le motivazioni di questo comportamento così caratteristico. Il lavoro di Lents  è stato esposto in un libro – Not So Different: Finding Human Nature in Animals– oltre che illustrato in un articolo  pubblicato su Psychology Today. Secondo lo studioso, l’atteggiamento di pentimento risale ad un lontano passato, e rappresenterebbe una vera e propria tecnica di sopravvivenza.

Secondo Lents, lo sguardo pietoso faceva parte del cane ancora prima che venisse addomesticato dall’uomo e tale considerazione deriva dal fatto che anche i lupi possiedono una postura simile, la “ apology bow” che comporta un evidente abbassamento della testa, utile ad evitare il contatto visivo, e la coda tra le gambe. La postura che viene comunemente definita come postura di sottomissione palesa sicuramente una volontà di dichiararsi “un piccolo essere indifeso” agli occhi dell’aggressore – un altro cane o l’umano infuriato per i danni casati al suo salotto. È una postura che presentano ai loro simili tutte quelle volte che sanno di aver commesso un errore.

È un atteggiamento che se manifestato al momento opportuno, ad esempio dopo aver morso con troppa foga un proprio compagno durante un semplice gioco, evita il suo allontanamento dal branco.

L’espulsione è un atto da scongiurare sempre, perché potrebbe costargli la vita, visto che in natura la sopravvivenza degli animali sociali è strettamente legata al reciproco aiuto tra i vari membri del gruppo

Gli errori servono per imparare, il lupo e il cane dimostrano che il riconoscimento dei propri errori  garantisce la sopravvivenza all’interno del proprio gruppo familiare.

Rosanna Capano

© 2017, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata

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