Sit-in sotto casa dell’uomo che ha seviziato e ucciso un pinscher

Sit-in sotto casa dell’uomo che ha seviziato e ucciso un pinscher

Mondofido

Il fatto è accaduto lo scorso maggio a Pescia, ma solo ora è stato diffuso il video sui social network

Chissà se si sarà pentito, Gaetano Foco, quando ha visto e sentito le proteste e gli insulti di più di duecento persone, accorse sotto casa sua a gridargli ciò che pensavano di lui.
Le parole più ricorrenti erano “codardo” e “assassino”, che sono anche quelle che maggiormente riassumono l’indole di un uomo che, per fare un dispetto alla fidanzata, che ora fidanzata non è più, ha preso in ostaggio il suo cagnolino, un pinscher di nome Pilù, seviziandolo senza pietà fino a procurarne la morte.

Un gesto infame, contro una creatura innocente, che magari si fidava di lui, da condannare e da deprecare, avvenuto nel maggio scorso, del quale abbiamo avuto notizia solo ora, dopo che il video della violenza al cane ha cominciato a fare il giro del social network, Facebook compreso.

Il filmato atroce ha suscitato sdegno e scandalo, tanto da spingere oltre duecento cittadini provenienti da tutta la Toscana a recarsi sotto casa dell’assassino, residente a Pescia, che, nonostante la denuncia, è in stato di libertà.

La manifestazione è stata organizzata spontaneamente dai cittadini, che hanno anche generato una petizione su Change.org per chiedere che venga fatta giustizia, e che ha superato le 40.000 firme in un solo giorno.
Il caso sta diventando nazionale, e le associazioni animaliste (Liv Toscana, Leal Arezzo, Rifugio Onlus Lamporecchio, Fae Italia Polo Giuridico) hanno già annunciato di volersi costituire parte civile in un eventuale processo a carico dell’uomo autore di tanta violenza nei confronti di un piccolo e indifeso cane.

Sul luogo, l’altra sera, era presente una volante della polizia e sono intervenute altre squadre di carabinieri e polizia per controllare che la situazione non degenerasse, ma probabilmente a questa manifestazione ne seguiranno altre, organizzate anche da associazioni animaliste.

A questo proposito, Giulia Fiori, coordinatrice regionale di Liv Toscana, ha dichiarato: “Qui non siamo a Sangineto e Pescia prende le distanze dal crimine efferato che è stato commesso. In centinaia mi hanno contattata, per chiedere giustizia e, soprattutto, per dirci che non dobbiamo voltarci dall’altra parte”.

Intanto si apprende che in Procura a Pistoia è aperto già da tempo un fascicolo per maltrattamento di animali nei confronti del giovane e nei giorni scorsi la magistratura ha disposto anche la perquisizione dell’abitazione senza però trovare nulla di attinente al reato contestato.

Vera MORETTI

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