Ectropion cane: cause e cura

Ectropion cane: cause e cura

Roberto Rais

L’ectropion nel cane è una condizione di salute può interessare le palpebre dell’animale, determinando un’eversione. Come vedremo, l’ectropion può essere di natura conformazionale, oppure può essere traumatica. La condizione può inoltre essere transitoria, oppure paralitica.

Cos’è l’ectropion nel cane

L’ectropion nel cane è la rotazione di 90° (ectropion parziale) o 180° (ectropion completa) della palpebre verso la superficie corneale.

La condizione può manifestarsi a qualsiasi età. Nel caso in cui l’entropion si verifica in un cane giocane, allora di norma le palpebre tenderanno ad aprirsi fisiologicamente intorno al 15° giorno di vita. A volte però l’entropion può verificarsi in vecchiaia, sia per conformazione che per anatomia, sia temporaneamente che in modo cicatriziale.

Cosa fare se il tuo cane soffre di ectropion?

Nel caso in cui il tuo cane soffra di ectropion, il trattamento dipenderà principalmente dalla sua tipologia.

Di fatti, se l’ectropion riguarda una forma anatomica o cicatriziale, allora la correzione non potrà che essere chirurgica, al fine di evitare l’insorgenza di ulcere corneali secondarie o condizioni di opacità permanente, come quelle da fibrosi o melanosi corneale, favorite dal costante attrito meccanico dei peli sulla cornea.

Nei cuccioli di età inferiore ai 3 mesi, invece, soprattutto se la condizione si verifica in modo lieve, allora l’ectropion può anche essere efficacemente corretto con suture che non prevedono l’incisione della cute (tacking).

Di fatti, la correzione chirurgica deve essere fatta con molta attenzione. Occorre infatti tenere in considerazione che nei soggetti non ancora adulti le modifiche apportate chirurgicamente possono poi essere inficiate dal processo di crescita del cane. In altri casi, invece, l’operazione chirurgica potrebbe assumere caratteri non risolutivi, poiché la rima palpebrale potrebbe tornare a tendere nuovamente verso l’esterno.

In ogni caso, è bene che la correzione chirurgica non sia mai eccessiva, soprattutto se – come abbiamo già avuto modo di rammentare qualche riga fa – il cane non ha ancora terminato il suo regolare processo di crescita.

Inoltre, una correzione eccessiva potrebbe favorire l’insorgenza del problema opposto, ovvero l’entropion, il rivoltamento della palpebra verso l’interno, che potrebbe causare danni alla cornea e richiedere un altro tipo di correzione di tipo chirurgico. Un’altra conseguenza di un’operazione eccessiva è la protrusione della ghiandola di Harder, una condizione che non potrà poi che richiedere un ulteriore intervento chirurgico riposizionando la sacca lacrimale.

Quali razze di cani sono maggiormente interessati dall’ectropion

L’ectropion colpisce principalmente alcune razze di cane piuttosto che altro, come avviene nel caso di:

  • Cane corso
  • Bloodhound
  • San Bernardo
  • Boxer
  • Mastino napoletano
  • Cocker spaniel.

Di norma l’ectropion è dunque legato alla presenza di razze che presentano una spiccata lassità del tessuto cutaneo e al prolasso della palpebra inferiore.

Perché l’ectropion può verificarsi anche in cani anziani?

L’ectropion può verificarsi a volte con l’insorgere dell’anzianità. In questo caso la protrusione della rima palpebrale inferiore può essere determinata dal rilassamento del complesso muscolare orbitale. In altri casi la condizione insorge a causa di eventi traumatici o di natura chirurgica.

Consigli per trattare l’ectropion a casa

Per le sue caratteristiche, l’ectropion è una condizione che deve essere trattata necessariamente da un veterinario.

Tuttavia, ci sono anche alcuni accorgimenti domestici che tutti i proprietari che hanno cani interessati da questo fenomeno possono seguire, a cominciare dalla necessità di evitare l’esposizione dell’occhio a eventi atmosferici particolari, così come procedere a un controllo e pulizia quotidiana dell’occhio, avendo cura di asportare il muco in eccesso e eliminando ogni impurità con l’ausilio di acqua borica.

Il nostro suggerimento non può comunque essere quello di portare il proprio cane dal veterinario in caso di sospetto di tale condizione e, ancora prima, avere cura di far seguire il cucciolo fin dall’infanzia da un buon veterinario, facendolo controllare periodicamente in modo che possa farsi un’idea dell’insorgere o del progredire di tale patologia.

© 2024, Roberto Rais. Riproduzione Riservata

Rispondi