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La Processionaria, un nemico strisciante…

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La processionaria è un parassita classificato nella famiglia denominata Notodontidae.

E’ un lepidottero, ovvero ordine di insetti a cui appartengono più di 158.000 specie, che colpisce le foglie delle pinete, querce, cedri e larici.

Le larve di questo parassita sono i bruchi, che si muovono in fila, formando una “processione”. L’origine del nome deriva da questo loro comportamento.

La processionaria è molto diffusa nei Paesi del bacino del Mediterraneo e in Italia è legata alla diffusione del pino nero.

Si sviluppa soprattutto nei periodi più miti dell’anno, da marzo a luglio e rappresenta un pericolo mortale per gli animali come il cane, il gatto, il cavallo e per l’uomo, perchè i peli sono urticanti e la loro inalazione causa gravi reazioni allergiche.

I sintomi da contagio della processionaria  per il cane sono vari:

– Salivazione abbondante ed infiammazione della lingua che si ingrossa tanto da far rischiare il soffocamento.

– In fase successiva necrosi (graduale processo di decomposizione delle cellule di un tessuto) della lingua.

– Infiammazione di bocca, stomaco ed esofago.

– Accumulo di liquido sieroso nei tessuti della glottide (fa parte della laringe e permette, mediante le corde vocali, lo sviluppo della fonetica).

– Febbre, vomito e diarrea che può essere in forma emorragica.

– Anoressia .processionaria2

La cura di primo soccorso al cane mira ad allontanare la sostanza nociva dal cavo orale spruzzando acqua e bicarbonato con una siringa senza ago; poi il proprietario deve rivolgersi con urgenza al veterinario per le cure successive specifiche.

Dal 1998 in Italia la normativa prevede la disinfestazione obbligatoria nelle zone ritenute a rischio diffusione, mediante le seguenti misure:

– Utilizzo di pesticidi, bruciatura delle larve morte, evitando comunque di rimanere vicino alla zona, perchè la larva contiene ancora sostanze irritanti;

– Lotta chimica contro la processionaria mediante l’uso di larvicidi idonei;
– Uso di bacilli e trappole a base di feromoni (sostanze biochimiche emesse dalle ghiandole esocrine degli esseri viventi per la comunicazione intraspecifica);

– Lotta meccanica, tagliando le cime delle larve e avvolgendo il tronco con una pellicola trasparente; infine viene utilizzata una particolare colla ad uso entomologico.

 

Erika Dotti

(contatta l’autore dell’articolo)

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