Che cosa fare quando si trova un cane smarrito

Che cosa fare quando si trova un cane smarrito

Mondofido

Alcuni comportamenti da tenere per assicurarsi che il cane possa ritrovare il suo padrone

Purtroppo, con la bella stagione, aumentano le probabilità di incontrare sulla nostra strada cani vittime di smarrimenti o abbandoni.

Qualora dovesse capitare, che cosa occorre fare per trarre in salvo il malcapitato cagnolino e come bisogna comportarsi per evitare che scappi?

Prima di tutto, non bisogna dimenticare la sicurezza del cane e di chi si trova davanti a lui. Un cane abbandonato, oltre che spaventato potrebbe essere malato o ferito e quindi comportarsi in modo imprevedibile. Per questo motivo, anche un piccolo movimento, ma inaspettato, potrebbe farlo sobbalzare, o farlo scappare, o magari spingerlo ad attaccare.

Se il cane è ostile, si capisce benissimo dai suoi gesti: denti in mostra, orecchie abbassate all’indietro. Se si comporta così, meglio tentare prima di rassicurarlo, isolarlo e chiamare subito personale competente.
Al contrario, se il cane sembra sia avvicinabile e se si riesce ad ottenere la sua fiducia, ci si può avvicinare per capire se è disposto a seguirci, valutando sempre che non ci siano rischi di venire attaccati. La cautela non va mai dimenticata.

Mentre si cerca di avvicinare il cane, bisognerebbe mantenere la calma e rassicurarlo, ma mai mostrare un sorriso a 32 denti: per l’animale questo è un vero gesto di sfida, quindi meglio non provarci. Se possibile, cercare di offrirgli un boccone di cibo, che potrebbe calmarlo e farlo avvicinare senza correre pericoli.

Durante l’avvicinamento, comunque, occorre rimanere sempre in vista e fare passi lenti e fermarsi spesso. Il cane deve avere il tempo di pensare a quanto gli sta accadendo e, se possibile, meglio avvicinarsi inginocchiati, per occupare uno spazio minore ai suoi occhi.

Quando l’avvicinamento è avvenuto, e l’impresa di prendere il cane è riuscita, occorre dimostrare subito di provare per lui benevolenza e amicizia, accarezzandolo lungo il corpo, evitando testa e zampe, cercando di farlo sdraiare ed indurlo a fidarsi.

Avvenuta l’impresa, il passo successivo è cercare di restituire l’animale al suo proprietario nel minor tempo possibile.
Anche se l’istinto potrebbe essere quello di chiamare Polizia Locale o Asl di zona, sarebbe meglio non farlo, perché ciò significherebbe per il cane arrivare in canile in un lampo.

Meglio, come primo tentativo, chiamare Associazioni locali o Gruppi Animalisti, che per mezzo del lettore microchip potranno restituire il cane al legittimo proprietario, evitando in tal modo inutili spese, violenze e multe salatissime, che certamente non giovano al delicato rapporto uomo-cane.

Ma, ancora prima di contattare qualcuno, la cosa più importante da fare è controllare che il cane non sia dotato di collari con numeri telefonici, targhette identificative o tatuaggi, che si trovano spesso all’interno delle zampe posteriori. Spesso fornendo quei numeri al personale delle associazioni, si può arrivare a chiamare noi stessi il proprietario accorciando ancor più i tempi di restituzione.

Ma un’altra cosa importante è, quando capita di incontrare un cane da solo, capire se sta vagando senza meta, se sembra a disagio o se i suoi passi sono sicuri e ben orientati. In questo secondo caso, potrebbe trattarsi di un cane che viene fatto uscire da solo dai suoi padroni per fare i suoi bisogni o per fare una breve passeggiata. Non si dovrebbe fare, perché è pericoloso, ma se il cane è abituato a questa prassi, allora saprà facilmente trovare la strada di casa, se nessuno intralcia il suo passo.

Eventualmente, si può invece seguirlo per capire se davvero è al sicuro e se è in grado di tornare a casa, e magari chiedere ai passanti che, se sono residenti nella zona, potrebbero conoscere il cane.

Altri accorgimenti da prendere possono essere verificare la presenza di eventuali manifesti con la scritta “cane smarrito”. In questi casi, è bene ricordare che, se il cane si è smarrito da pochissimo, magari i proprietari non hanno ancora avuto la possibilità di affiggere il cartello e, dunque, in caso si abbia intenzione di stallare il cane in attesa del ritrovamento del proprietario, passare nella zona anche nei giorni successivi, quando potrebbero essere nel frattempo stati affissi cartelli con la foto dell’animale.

Ma può essere anche chi trova il cane ad affiggere i cartelli e, in questo caso, a chiunque telefonerà, occorrerà chiedere particolari caratteristiche del cane prima di restituirlo: farsi descrivere macchie, anomalie o particolari comportamenti del cane da chi non si conosce. Non si sa mai.

Vera MORETTI

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