Intelligenza bestiale

Intelligenza bestiale

Rosanna Capano

Anche se l’intelligenza animale è ormai assodata, meno scontati sono i meccanismi e i processi mentali attraverso i quali gli animali non umani risolvono i problemi e mettono in atto strategie, ogni specie a modo suo.

Le ricerche scientifiche hanno aggiunto molti indizi a conferma dell’intelligenza e del pensiero animale, ma nonostante tutto restano sempre tanti dubbi.

La prima grande incertezza è insita nella stessa definizione di intelligenza e quale tipologia della stessa debba essere presa in considerazione: quella della logica o delle emozioni? Senza contare che nella misurazione dell’intelligenza si fa sempre riferimento a criteri tipicamente umani: il linguaggio, la capacità di manipolare oggetti, il pensiero astratto.

Tale modalità di misurazione rappresenta però un pregiudizio e un condizionamento: quanti di noi nell’osservare la performance del nostro cane non sono sfiorati dal pensiero “sembra umano”.

Le diverse intelligenze

Un’analisi obiettiva tiene conto della coesistenza di varie forme di intelligenza,  ognuna delle quali affronta in maniera diversa la sfida della sopravvivenza.

I cani possiedono tre tipi di intelligenza: istintiva, adattativa e di lavoro. In dipendenza della capacità di razza e individuali sono in grado di dimostrare capacità astrattive.

Alcuni cani infatti, oltre a comprendere le parole, riescono a generalizzare singoli concetti, ad esempio molti proprietari che abitualmente giocano con la palla insieme a Fido, sanno che lui riesce ad associare il termine “palla” a tutti gli oggetti sferici di diverse dimensioni, manifestando così una capacità astrattiva.

Il cane magari non riesce a competere con altri animali che manifestano note di intelligenza più facilmente misurabili con criteri umani: la memoria di elefante, o le capacità mnemoniche della Ghiandaia americana che riesce a memorizzare decine di nascondigli dove ha nascosto il cibo…Ma di certo hanno una profonda empatia con l’essere umano, tanto che riescono a capire anche con largo anticipo le intenzioni del loro compagno umano. L’atteggiamento “pentito” che noi gli associamo quando, di rientro a casa troviamo tutto a soqquadro o quasi, è la dimostrazione di quanto capiscano, a volte molto prima di noi, il nostro atteggiamento emotivo.

I cani sono in grado di riconoscere le facce dopo aver visto la loro immagine fissa, e possono categorizzare in paesaggi o cani, complesse fotografie a colori.

Insomma, chi ha il piacere di vivere con un cane sa che loro la sanno lunga.

Rosanna Capano

© 2017, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata

Rispondi