Terremoto: cani esclusi dai centri d’accoglienza

Terremoto: cani esclusi dai centri d’accoglienza

Mondofido

Appello dell’Enpa affinchè non si chiudano le porte davanti ai padroni sfuggiti dal sisma e ai loro amati animali

Il terremoto continua a colpire il Centro Italia, e gli sfollati aumentano ogni giorno, a causa delle scosse che quotidianamente vengono registrate e rischiano di far crollare edifici miracolosamente scampati fino ad ora.

Ma, a parte lo stato di assoluta emergenza, si sta verificando anche una nuova problematica, che ha a che fare con gli animali domestici.
Se, infatti, a fuggire dalle scosse e da case pericolanti sono padroni di cani e gatti, è ovvio che cerchino di portare in salvo anche le loro bestiole, ma non sempre queste vengono accettate nei centri di accoglienza.

A denunciare la questione è stata l’Enpa, Ente nazionale Protezione Animali, che ha parlato di episodi di razzismo vero e proprio ed ha invitato i sindaci delle cittadine colpite dal sisma a vigilare perché ciò non accada più.

Insomma, se da una parte si esulta quando, dopo giorni, si ritrova un cane o un gatto rimasti sepolti sotto le macerie, come è possibile chiudere le porte a quegli stessi animali, che in molti casi rappresentano per i loro padroni l’unico conforto e l’unico affetto?

Tra le storie denunciate dall’Enpa c’è anche quella di un disabile di Teramo che doveva essere separato dal suo fedele amico, ma si è riusciti, con l’intervento dell’associazione, a scongiurare il peggio.
La solidarietà scorre sui social, come è accaduto via Twitter dove si leggeva: “Sfollati con cani e gatti sono ben accetti nel Centro dell’Università di Piano d’Accio (Te) grazie a nostro accordo con Comune di Teramo”.

Brenda Marsilii che lavora all’Enpa della Zona, ha dichiarato: “Al momento è tutto sotto controllo ma la situazione a Teramo e provincia per l’emergenza animali va aggiornata giorno per giorno, mano a mano che vengono valutate le case agibili e non agibili e recuperati anche nei paesini gli animali di casa, tartarughe comprese. Capiamo anche le situazioni di tensione quando ci si trova a convivere forzatamente in un posto come un palazzetto e non si dorme da diverse notti ma fino ad ora abbiamo trovato con l’aiuto delle istituzioni soluzioni che non sono traumatiche né per le persone né per gli animali”.

Vera MORETTI

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