Le regole da seguire se si possiede un cane

Le regole da seguire se si possiede un cane

Mondofido

Dal patentino alla vita in comunità, ecco gli atteggiamenti da tenere per una convivenza serena

La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato, curato dal Ministero della Salute, le regole in materia di “tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani” per ridurre al minimo il rischio di situazioni spiacevoli e per educare cani, ma soprattutto padroni, al rispetto della comunità in cui si vive.

Responsabilità delle azioni del cane, infatti, è il proprietario, che deve essere necessariamente un maggiorenne e che deve innanzitutto registrare il cane all’anagrafe canina. Non possono possedere animali “i delinquenti abituali o per tendenza, chi risulta sottoposto a misure di prevenzione personale o sicurezza; chi abbia riportato condanne, anche non definitive, per delitti non colposi contro la persona o contro il patrimonio, con pene superiori a 2 anni di reclusione”.

Ma non è solo il padrone ad avere la responsabilità dell’animale, perché, se in custodia, anche se temporanea, presso un dog sitter, anch’esso diventa colui che ne risponde civilmente e penalmente, in caso di danni a persone, cose o altri animali. E proprio per questo, il proprietario dovrebbe affidare il suo cane a persone in grado di gestirlo correttamente.

Chi si occupa delle passeggiate del cane deve avere sempre con sé il kit necessario, composto da guinzaglio, utilizzato a una misura non superiore a 1 metro e mezzo, salvo che nelle aree dove il cane può essere lasciato libero. Inoltre, occorre portarsi dietro una museruola, morbida o rigida, che va fatta indossare all’animale in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali ovvero su richiesta delle autorità competenti.

Altri punto cruciale è quello relativo al decoro urbano, che comporta l’obbligo di raccogliere le feci, con sacchetti o altri strumenti idonei alla raccolta.

Ultima cosa, che però non è meno importante, è il patentino, rilasciato a chi partecipa ai percorsi formativi organizzati da comuni e servizi veterinari delle Asl.
Tali percorsi di formazione possono in alcuni casi essere imposti dai veterinari ai padroni di cani, qualora risultino particolarmente aggressivi o problematici, così come vanno segnalati gli esemplari che richiedono una valutazione comportamentale.

Vera MORETTI

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