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Il cane e la comunicazione vocale.

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In diverse occasioni abbiamo parlato della comunicazione non verbale e di come questa rappresenti il principale canale di comunicazione, oltre a questa modalità non bisogna dimenticare la sua comunicazione vocale, gli abbai, gli uggiolii o i latrati, che il cane usa per informare i propri simili o il compagno umano riguardo il suo stato d’animo o le sue necessità.

Ancora cuccioli i cani emettono dei gemiti che permettono alla mamma di riconoscerlo e individuarlo, questi stessi vocalizzi vengono poi indirizzati all’umano compagno di vita, sono richieste di attenzione che se rinforzate verranno utilizzate anche da adulto per comunicare un desiderio o una necessità.

Il cane riconosce il compagno umano come elemento integrante della sua famiglia (branco)e  per questo riterrà normale l’uso della comunicazione vocale per segnalargli una situazione di allerta, ad esempio abbaierà per informare riguardo la presenza di un estraneo.

Purtroppo un eccessivo uso di tale tipo di comunicazione potrebbe comportare disagio per il proprietario stesso , è questo il caso in cui il cane continua ad abbaiare incessantemente nei confronti dello sconosciuto anche quando il suo proprietario gli ha chiesto di interrompersi poiché magari lo sconosciuto non costituisce una minaccia.

È purtroppo difficile agire sulla comunicazione vocale quando questo diventa incontrollata e fuori luogo, un buon approccio strategico sarà rappresentato rappresentato dal cercare di diminuire lo stato di eccitazione del cane.

Quando poi tale atteggiamento di abbaio incontrollato o incessante,  è stato involontariamente e inconsapevolmente rinforzato dal proprietario, bisognerà agire elaborando una strategia che abbia come obiettivo “togliere il motivo dell’abbaiare”. Pertanto se l’abbaio è un comportamento di richiesta, nel momento in cui si verifica il proprietario potrà uscire fuori dalla stanza e se il cane continua ancora potrà andarsene in un’altra stanza o uscire di casa. Allontanandoci dal nostro cane gli stiamo dicendo che ciò che sta mettendo in atto non ci piace…prendendo distanza da lui gli stiamo segnalando che ci “dissociamo” dal suo comportamento, mentre rientrando e prestandogli attenzione quando poi si sarà calmato, recuperando la vicinanza con lui sottolineeremo la nostra approvazione riguardo il suo nuovo stato d’animo e questo sarà il miglior “premio” che potremo dare.

Rosanna Capano

© 2017, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata

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