Come insegnare al cane a non essere timido

Come insegnare al cane a non essere timido

Mondofido

Se Fido si dimostra timido e pauroso, ecco gli errori da non fare

Avete un cane timido? Ecco qualche dritta per gestire al meglio questa sua caratteristica.

Non assecondare il cane
Se il nostro amico a quattro zampe risulta timido e pauroso, evidentemente ha avuto qualche brutta esperienza con cani e persone oppure non ha socializzato abbastanza. Quando si notano degli atteggiamenti dettati dalla timidezza, non bisogna assolutamente assecondare o coccolare il cane. Se, per esempio, Fido sente un botto per strada e si va a nascondere dietro una tenda, sta comunicando di essere spaventato. Se il suo padrone gli si avvicina e lo accarezza, lo tranquillizza, il cane capisce che è normale essere terrorizzato in quella situazione. Ignorandolo, invece, si trasmettono tranquillità e sicurezza, perché il fedele amico vede che chi lo circonda mantiene la calma, quindi inizia a chiedersi se valga davvero la pena aver paura o essere timido.

Dargli il buon esempio
Quando un cane è eccessivamente timido, ha bisogno di un amico piuttosto che di un nemico: se ha paura di camminare sulle grate per terra, per esempio, sgridarlo e tirarlo di forza col guinzaglio non può che peggiorare la situazione provocandogli, forse, anche un danno. Si può provare, invece, a mostrargli che non c’è nessun pericolo a camminare lì sopra: vedendo il proprio padrone tranquillo, è probabile che faccia un tentativo! Il cane timido deve avere piena fiducia nel proprio padrone, e questo, a sua volta, lo deve premiare ogni volta che Fido fa un progresso.

Combattere la fobia
Un altro modo per combattere la timidezza del cane, è farlo abituare gradualmente a ciò di cui ha paura: se teme il mare, lo portiamo in spiaggia, a una distanza tale dall’acqua che non gli provochi disagio. Ogni giorno che passa, ci avviciniamo di qualche metro alla riva, seguendo sempre le indicazioni di Fido: se non se la sente di stare così vicino, ci allontaniamo e ci riproviamo il giorno dopo, finché non arriviamo a toccare l’acqua e magari, da timido, diventa giocherellone.

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