L’ occasione di una recente visita dal veterinario per capire che non si parla mai abbastanza del rapporto cani e bambini. La riflessione viene stimolata nel osservare l’iterazione tra una bimba e un cane, per la bimba sconosciuto, presente insieme alla sua proprietaria nella sala d’aspetto dello studio medico.
Il fatto
Il cane e la bimba erano reciprocamente incuriositi l’uno dall’altra, ma ognuno dei due metteva in atto i propri schemi comportamentali e interpretava l’altro con i propri strumenti di lettura. La bimba guardava intensamente e insistentemente il cane passandogli vicino, ma quando il cane allungava il muso per conoscerla “olfattivamente” si ritraeva e spesso di scatto.
Il cane dapprima abbastanza rilassato, all’insistenza dello sguardo, ha cominciato a manifestare segnali di disagio e agli scatti della bimba accennava al tentativo di correrle dietro.
La proprietaria del cane si limitava a rassicurare la bambina informandola che poteva fidarsi del suo cane perché era un “buon cane” ma per il resto non si preoccupava minimamente di supervisionare le interazioni dei due.
Cani e bambini sono potenzialmente fatti per vivere insieme, ma hanno caratteristiche comportamentali diverse e la comprensione tra i due va coltivata in ogni occasione di contatto. A volte un cane è già presente in casa prima del bimbo, più spesso invece entra a far parte del gruppo familiare su richiesta del bambino stesso.
È indispensabile comportarsi nel modo corretto per evitare inconvenienti e difficoltà. Il cane è potenzialmente pacifico e, in quanto animale sociale, è ben disposto all’interpretazione dell’altro. Sovente è la disattenzione dell’umano che riesce trasformare cani buoni in individui che manifestano una reazione insolita.
Il punto cruciale è la mancanza di conoscenza reale del cane e dei suoi segnali, e dell’educazione che purtroppo manca, dei bambini a capire i suoi segnali di comunicazione per rapportarsi correttamente con lui.
Conoscere bene il cane ha funzione di “protezione” da evitabili incidenti e una funzione “preventiva” nei confronti dell’abbandono degli animali. Questa conoscenza permetterebbe al bambino di rapportarsi con il cane in modo rispettoso, con attenzione e amore.
Ricordarsi che per il cane il bambino è “un essere alieno” ha un odore diverso dall’adulto, movimenti strani e repentini, emette gridolini acuti. Insomma il bambino ha tutto quanto possa farlo somigliare a una preda e se corre o sfugge, potrebbe far scattare la motivazione predatoria del cane. Questo dovrebbe indurre noi adulti ad essere sempre presenti e non superficiali, ed è fondamentale che tale dovere sia ben presente sia ai genitori del bimbo che al proprietario del cane cui il bambino si approccia.
Non temo i cani aggressivi, mi terrorizza la superficialità delle persone.
© 2018 – 2022, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata