A Torino un convegno sulla pet therapy

A Torino un convegno sulla pet therapy

Mondofido

Pet therapy sempre più importante, non solo per dare conforto ma anche per individuare patologie e tumori

Si tiene oggi, presso l’Ospedale Molinette di Torino, un Convegno Nazionale sulla pet therapy e sull’importanza, dunque, che il cane esercita nella vita moderna, non solo come compagno di vita ma anche come vero e proprio curatore, guaritore e terapeuta.

Durante il Convegno si chiariranno, dunque, i dubbi, legittimi, sull’inserimento di un animale in un luogo di cura, tramite la presentazione di lavori, progetti ed esperienze pratiche, sulla base delle recenti linee guida nazionali.

Anche se, ne siamo convinti, non servono studi per capire che uno sguardo negli occhi del nostro amico a quattro zampe è sufficiente per farci stare meglio, perché capace di attivare nel cervello le stesse reti di collegamenti neurali che innescano l’istinto genitoriale, proprio quello di attenzione e cura che le madri generano verso i figli, e ciò produce serotonina con un eclatante risultato sul benessere.

E se uno sguardo è sufficiente a farci stare meglio, immaginiamo la pet therapy quali effetti può avere su pazienti in difficoltà, o alle prese con terapie invasive.
In particolare, avere un cane vicino si è rivelato particolarmente efficace in patologie come autismo, anoressia, disturbi psichici, disabilità post ictus o post traumatiche, in accostamento, ovviamente, alle terapie tradizionali.

Ci sono poi i cani d’allerta, che sono capaci di capire se il loro padrone diabetico sta per avere una crisi ipoglicemica, dovunque si trovino, riuscendo così ad evitare situazioni pericolose.
Per non parlare dei cani d’assistenza, che non sono solo quelli che aiutano i ciechi, ma anche quelli che hanno imparato ad andare a ritirare pane, latte e giornale per chi è immobilizzato e non può uscire.

Ora, inoltre, stanno diventando sempre più importanti i cani da ricerca, ma non solo quelli specializzati nel ritrovamento di persone scomparse, cadaveri o bombe, ma anche quelli che sono capaci di individuare un tumore. Già ora sono in atto progetti sperimentali con cani che riescono ad individuare il cancro alla prostata e il cancro al seno e, a quanto pare, si tratta solo di un piccolo inizio, perché la ricerca potrebbe davvero spingersi oltre e fare passi da gigante, in grado di aiutarci anche in caso di malattie gravi, a volte inguaribili.

Vera MORETTI

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