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La Leptospirosi

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La Leptospirosi è un’infezione batterica dovuta alla leptospira (dal greco “sottile” e “spirale”), batterio con estremità ripiegate ad uncino e con due filamenti che crescono abitualmente con una temperatura di 37′ C.

Questa malattia era conosciuta in Cina per la diffusione tra i coltivatori di riso ed è stata introdotta in Europa Occidentale nel XVIII secolo, dopo l’invasione di topi in Asia. Attualmente ha visto un incremento in Usa e Canada.

I portatori di diffusione della Leptospirosi sono roditori (come i topi, le nutrie, il porcospino) o altri cani che infettano tramite le urine. Altre provenienze di contagio sono canali, stagni, acque delle fontane.

La leptospira può essere trasmessa dall’animale all’uomo e pertanto questa malattia rientra tra le zoonosi. Queste patologie sono numerose e acune particolarmente gravi per gli individui e gli animali.

I sintomi più frequenti sono febbre alta, inappetenza, polidipsia (anomalo aumento della sete), vomito emorragico, diarrea, ittero (colorazione giallastra della cute dovuta all’eccessivo aumento dei valori di bilirubina del sangue), nefrite (alterazione infiammatoria dei reni). La Polizia Veterinaria invita a comunicare qualsiasi sospetto di questa malattia all’ASL di competenza nell’interesse dell’animale e della famiglia.

Sono previsti diversi esami diagnostici per la Leptospirosi:

– esami bioumorali, si accertano le anemie a causa dei sanguinamenti;

– esami microbiologici, ovvero delle leptospire nel fegato, reni e nelle urine;

– esami sierologici da campioni estratti dopo una settimana dall’inizio dei sintomi .

La cura della Leptospirosi prevede l’utilizzo degli antibiotici entro i primi 5 giorni dalla comparsa dei sintomi. In alcuni casi è previsto ricovero ospedaliero e trattamento con dialisi in caso di insufficienrze renali. Se vengono danneggiate le funzioni di reni e fegato, la Leptospirosi può essere fatale.

Le norme igieniche per la prevenzione consistono nel controllo delle deiezioni dell’animale, allontanare i ratti dai canili, utilizzo di disinfettanti negli ambienti, controllo dell’alimentazione dell’animale, lotta al randagismo. La prevenzione medica prevede l’utilizzo del vaccino nel cucciolo a partire dai 3 mesi e richiami ogni 6 – 10 mesi .

Erika Dotti

(contatta l’autore dell’articolo)

© 2017, Mondofido. Riproduzione Riservata

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