La Rabbia fa ancora paura

La Rabbia fa ancora paura

Mondofido

L’ultimo caso di rabbia in Italia risale al 1997, ma in alcune regioni del nord sono stati recentemente registrati casi su animali

Lo scorso 28 settembre è stata la Giornata Mondiale della Rabbia, dedicata dunque a una malattia ancora terribile e temibile, non solo per i cani ma anche per le persone.

Infatti, dati alla mano, nonostante si tratti di una malattia prevenibile, grazie al vaccino, rimangono numerosi i casi di decesso ogni anno, con vittime anche tra i bambini.
Si tratta di quasi 60mila persone che ogni anno perdono la vita a causa di questa malattia, che corrisponderebbe ad una ogni dieci minuti e, sicuramente, si tratta di cifre davvero inaccettabili poiché la medicina è davvero dalla nostra parte.

Ovviamente, tutti i padroni di cane dovrebbero richiedere la vaccinazione anti-rabbica in caso di rischio di contagio ma anche la tempestività ha il suo ruolo fondamentale, nel caso in cui una persona o il proprio cane venga morso da un cane randagio. Cosa fare se accade? Prima di tutto, è necessario lavare immediatamente le ferite con acqua e sapone, poi rivolgersi al Pronto Soccorso o al Veterinario, se ad essere stato colpito è il cane. Se si interviene in tempo, infatti, si impedisce all’infezione di propagarsi.

Per quanto riguarda l’Italia, l’ultimo caso di rabbia negli essere umani risale al 1997, ma a preoccupare sono gli aumenti di casi di rabbia su animali registrati tra il 2008 e il 2010 in Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Trentino. Per questo motivo, sono state prese misure precauzionali obbligando tutti i proprietari a vaccinare i propri animali, sia da compagnia sia da pascolo.

Vera MORETTI

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