Cani contro il bullismo

Gli studenti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado degli istituti comprensivi della zona Sud Est fiorentina partecipano a un progetto chiamato I nostri amici quattro zampe, che si pone l’obiettivo ambizioso di combattere il bullismo e, nel contempo, di aiutare ad esprimere le proprie emozioni con l’aiuto di cani che entreranno nelle classi, guidati da operatori specializzati.

Le lezioni in aula saranno coordinate dal personale infermieristico dell’USL Toscana centro, coadiuvato da un operatore per interventi assistiti con animale al seguito, e dal referente dell’Educazione alla Salute.

Ma che cosa accadrà durante queste particolari lezioni? Prima di tutto si cercherà di instaurare una relazione con l’animale, ovviamente con metodologie ed approcci diversi a seconda dell’età degli alunni partecipanti, allo scopo di stimolare l’empatia delle dinamiche di gruppo e intrapersonali, cercando inoltre di spostare l’attenzione da se stesso verso l’altro, permettendo così un’autoriflessione gestita dalla coppia cane-operatore.

Questa iniziativa, però, non si ferma qui, perché entra in un progetto più ampio che prevede una sensibilizzazione al fenomeno del bullismo, ovviamente a scopo preventivo, per evitare che si verifichino spiacevoli e traumatici episodi.

Si pensa, infatti, che il cane, e la relazione con esso, permettano di evitare meccanismi psicologici difensivi, quali la negazione o la falsificazione, proponendo al contrario ai ragazzi rapporti e modelli relazionali diretti, veri e più lineari.
Il cane riesce ad attirare l’attenzione su di sé; è capace di creare situazioni positive e rilassanti, che permettono la messa in atto di un sé cooperante e costruttivo e non distruttivo, come nel caso del bullismo.

Il corso si comporrà di tre parti: approccio educativo al mondo del cane, come pensa, cosa sente, come si muove nel gruppo; costruire la relazione con un altro da sé (l’animale), capire come osserva e ascolta, riconoscere il buon leader; riconoscersi e riconoscere nella diversità.

Vera MORETTI

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