Avvelena e uccide i cani del vicino di casa

Avvelena e uccide i cani del vicino di casa

Alessandra Curreli

Cinque animali morti ad Isernia uccisi dal vicino di casa.

I rapporti di vicinato si sa, portano spesso se non ottimi, a spiacevoli discussioni e talvolta ad antipatiche ripicche.

Finché si tratta di problemi legati alle perdite d’acqua o al rumore generato da una cena chiassosa, al massimo si può pensare di togliere il saluto.

E se il vicino persiste in azioni di disturbo, alla peggio si possono fare intervenire gli agenti della Polizia Municipale.

L’importante è non sfocciare in controverse discussioni dall’esito imprevedibile.

Se il motivo della disputa sono i cani che non ci lasciano dormire e generano confusione, possiamo in modo educato bussare alla sua porta e chiedere un po’ più di comprensione.

Probabilmente la riceveremmo anche come risposta al senso del buon vivere civile.

Ma leggendo i giornali ci rendiamo sempre più conto, che la tolleranza oggi, ha raggiunto dei livelli veramente bassi, anzi inesistenti.

Pessimi rapporti di vicinato

Questa volta i cattivi rapporti di vicinato hanno portato un 60enne di Isernia in Molise, ad uccidere cinque cani del suo vicino con l’uso di un topicida.Mondofido Bocconi avvelenati

L’uso del topicida è stato rilevato dagli esami compiuti direttamente sulle carcasse degli animali.

La svolta nelle indagini

I Carabinieri Forestali sono riusciti a risalire al responsabile dopo un’indagine scaturita dalla denuncia del proprietario degli animali che nel suo recinto ne aveva trovati quattro morti ed uno (che ha poi avuto la stessa sorte) in gravi condizioni.Mondofido Carabinieri forestali

Dopo l’episodio è intervenuta anche l’Oipa, Organizzazione Internazionale Protezione Animali, che aveva chiesto la collaborazione di tutta la cittadinanza per fornire informazioni utili a individuare i responsabili.

Il vicino è stato individuato e denunciato.

Di casi come questi ne sono pieni i giornali, non smetteremo mai di stupirci, ma un quesito ce lo poniamo ugualmente: non sarebbe stato meglio semplicemente provare a “parlarsi”?

Alessandra Curreli

© 2017, Alessandra Curreli. Riproduzione Riservata

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