La Regione Lombardia dice basta ai cani detenuti a catena.
Col voto favorevole della commissione Sanità è stato approvato il regolamento regionale per la tutela degli animali.
In Lombardia, dove risultano iscritti all’anagrafe canina oltre 1 milione e duecentomila cani, è imprescindibile, secondo la relatrice del regolamento Lara Magoni, l’istituzione di norme specifiche, utili a sensibilizzare i proprietari verso una corretta e responsabile conduzione dell’animale nei luoghi pubblici, garantendo anche l’incolumità delle persone.
La norma introduce, tra l’altro, il divieto di tenere i cani alla catena o di applicare loro qualunque altro strumento simile di privazione della libertà, se non per ragioni sanitarie stabilite da un veterinario o per momentanee ragioni di sicurezza. Seguno poi una serie di diritti, ispirati ai principi contenuti nella precedente legge sul randagismo. Tra questi troviamo, ad esempio, l’obbligo di fornire all’animale un ricovero adeguato, cibo e acqua in quantità sufficiente e garantirgli un’adeguata attività motoria.
Tante, troppe, volte ci siamo imbattuti in cani detenuti in spazzi angusti, senza possibilità di muoversi, costretti a vivere in condizioni inadeguate. A tutto questo si vuole porre un limite. Alcuni membri dell’opposizione hanno votato no al provvedimento, definendolo insufficiente. Siamo convinti anche noi che si possa fare sempre di più, ma crediamo anche che da qualche parte si debba pur iniziare.
Se questa norma ci consentirà di non dover mai più vedere un cane soffrire, perchè legato ogni giorno della sua vita, ad una fredda catena, saremo felici di brindare a questo primo successo.
Da questa vittoria dovremo poi ripartire, per fare altri passi verso una società sempre più rispettosa dei diritti degli animali.
Ottavio Bardari
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