Polpette avvelenate, uccisi 15 cani randagi a Sciacca

Polpette avvelenate, uccisi 15 cani randagi a Sciacca

Alessandra Curreli

Un nuovo irresponsabile caso di polpette avvelenate, fa quindici vittime vicino alla spiaggia di Sciacca.

Sono state probabilmente delle polpette avvelenate quelle che a Sciacca hanno causato la morte di almeno una quindicina di cani.

L’episodio è avvenuto in contrada Muciare, vicino alla spiaggia.

La segnalazione è avvenuta ad opera di un passante, il quale trovatosi davanti allo sterminio ha fatto scattare l’intervento della Polizia municipale. La stessa assieme al veterinario del distretto di Sciacca, Gino Raso, non ha potuto fare altro che constatare la presenza di almeno una quindicina di cani morti.

Molti i cani randagi nella zona

Nella zona da tempo è stata segnalata la presenza di numerosi cani randagi, alcuni dei quali hanno anche aggredito i passanti che transitavano in moto o a piedi. Una situazione probabilmente diventata insostenibile per chi ha pensato di poter far giustizia da se “giustiziandoli”.Mondofido Cane avvelenato

Il veterinario Gino Raso oltre a fare le comunicazioni alla Procura della Repubblica di Sciacca si occuperà anche del trasferimento delle carcasse.

Si attendono i risultati degli esami

L’Istituto zooprofilattico di Sicilia dovrà stabilire che tipo di veleno sia stato utilizzato per uccidere i cani randagi.

La pratica non è nuova e sembra che già qualche settimana fa nella zona fossero avvenute situazioni simili, un cane era stato avvelenato in via Sacro Cuore, mentre due sono stati salvati grazie all’intervento tempestivo dei veterinari dell’Asp.Mondofido Polpette avvelenate

La polizia sta effettuando tutti gli accertamenti del caso, l’ipotesi è che ad agire sia stato qualcuno che, non riuscendo ad allontanare i cani randagi dalla zona, abbia deciso di ucciderli.

Anna Maria Friscia, presidente dell’ANTA (Associazione Nazionale Tutela Animali) si è detta sgomenta per un episodio “dal quale – afferma – si può facilmente evincere la gravità della situazione e l’urgenza di porre in essere tutte le misure di salvaguardia che sono obbligatorie in una società civile”.

Alessandra Curreli

© 2018, Alessandra Curreli. Riproduzione Riservata

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