Campagna Aidaa per non lasciare i cani chiusi in auto

Campagna Aidaa per non lasciare i cani chiusi in auto

Mondofido

L’Aidaa punta a far diminuire drasticamente questa pericolosa abitudine

L’estate si avvicina e con essa anche il caldo, il sole… e la sensazione di entrare in una palla infuocata quando si sale in auto.
Per questo motivo, l’abitudine di lasciare l’amico a quattro zampe ad aspettare in auto mentre si fa la spesa e altre commissioni deve assolutamente interrompersi, per non rischiare che il poveretto possa avere un malore, o peggio.

Per sensibilizzare a questo fenomeno, Aidaa, l’Associazione Italiana per la Difesa di Animali e Ambiente, ha lanciato una campagna per mettere in guardia i padroni e difendere i cani dalla noncuranza dei più distratti tra loro.

Aidaa ricorda che è importante sapere che qualche minuto di troppo potrebbe rivelarsi fatale e spinge perché ci sia questa consapevolezza: il cane, se lasciato a lungo chiuso in una macchina sotto il sole, può anche morire, ricordano i volontari Aidaa.

Il rischio maggiore riguarda i mesi estivi e le ore più calde della giornata, generalmente dalle 11 alle 16.

Lorenzo Croce, presidente dell’Aidaa, ha dichiarato in proposito: “Nei mesi estivi dello scorso anno, tra maggio e settembre, ci sono state più di 3.300 chiamate alla Polizia Locale e ai Vigili del Fuoco, da tutta Italia, per segnalare la presenza di cani lasciati soli nelle vetture nelle ore di punta e chiedere aiuto. Purtroppo, 33 di loro sono morti a causa dei colpi di calore. Vogliamo sensibilizzare gli automobilisti italiani circa il pericolo che corrono i loro cani, ma anche gli altri animali, rimanendo chiusi in auto durante le ore di caldo. Per questo abbiamo già iniziato la distribuzione della locandina a Milano e stimiamo che contribuirà a ridurre almeno del 50% questa pericolosa abitudine italiana“.

La campagna estiva di Aidaa prevede che, oltre alla comunicazione web, siano affissi appelli anche nelle città dei referenti delle varie zone d’Italia e l’associazione è a disposizione di ogni utente della rete e di chi volesse sostenere l’iniziativa.

Vera MORETTI

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